La vita

Americo Mazzotta: L'attesa (Studio per vetrata, la parabola delle Vergini) 
Americo Mazzotta: L'attesa (Studio per vetrata, la parabola delle Vergini)
 
Cercando di raccogliere e riordinare il lavoro di Carlo Felice Manara non si può non ricordare anche quello della persona che l’ha aiutato ad iniziarlo e l’ha sostenuto e affiancato per tutta la vita.
Margherita Munforti nasce a Milano il 30 giugno 1917, quarta di una famiglia di sette figli; in questo ambiente familiare nasce e cresce in lei un forte desiderio di conoscenza e di impegno sociale. Si diploma alle Scuole Magistrali; con grande determinazione, impegno, entusiasmo e sacrificio personale si mantiene agli studi per conseguire rapidamente la maturità scientifica. Gli studi non liceali compiuti le danno per sempre un grande gusto per l’insegnamento, anche verso bambini molto piccoli, unito alla capacità di comprendere le difficoltà degli allievi di ogni età, nonché il gusto sempre mantenuto per raffinate attività artigianali.
Si iscrive al Corso di Laurea in Matematica e fisica all’Università di Milano, dove si laurea nel 1940 col prof. B. Finzi con una tesi dal titolo ”Sul Teorema di Menabrea e le sue estensioni a corpi non perfettamente elastici”.
Durante il periodo universitario conosce il futuro marito; cominciano a frequentarsi dopo che lei vince la scommessa, fatta con i compagni di corso, di riuscire a far ridere almeno una volta quello studente alto, magro e taciturno.
Margherita e Carlo Felice si sposano a Milano nel settembre del 1942, in un periodo molto travagliato nella storia italiana e milanese in particolare: il fratello Angelo, che è suo testimone di nozze, subito dopo il matrimonio parte per la Russia, da cui non tornerà.
Tra il 1944 e il 1956 nascono i loro 8 figli (uno morto pochi giorni dopo la nascita nel 1945): Maria Piera, Maria Angela, Raffaella, Benedetta, Ignazio, Anna e Giacomo. Negli anni della guerra e della ricostruzione successiva Margherita e Carlo Felice, nonostante le difficoltà, mantengono l’impegno verso i meno fortunati, collaborando con l’Opera Cardinal Ferrari e con don Paolo Liggeri, il quale nel settembre del '43, dopo i bombardamenti che avevano colpito Milano, aveva organizzato, in via Mercalli, un centro di assistenza sociale chiamato "La casa".
Dal ‘41 al ‘54 Margherita, conseguita l’abilitazione all’insegnamento, insegna Matematica e Fisica in alcuni istituti milanesi, attività intervallata dagli impegni di famiglia e interrotta dal trasferimento in altre città (Modena e Pavia) a causa del lavoro di Carlo Felice. Intanto persegue interessi in campo umanistico e si occupa di sociologia e psicologia. Nel periodo in cui si trova a Pavia collabora con il quotidiano cattolico “Il Ticino”, in cui tiene una rubrica riguardante l’ educazione dei figli e i problemi della famiglia. Al ritorno a Milano scrive per alcuni anni sul quotidiano cattolico “L’Italia” saggi e articoli di carattere educativo, familiare, sociale e riprende la collaborazione con la rivista dell’Istituto La casa, che attraverso l’impegno di don Paolo Liggeri è divenuto nel frattempo il primo consultorio matrimoniale cattolico.
Dalla fusione armonica e rimeditata dei suoi scritti nascono le sue pubblicazioni: “Discorriamo dei nostri figli” del 1957, “Discorriamo di mogli e mariti” del 1961,“Le stagioni della famiglia” del 1964 e, più tardi, “Realtà e prospettive della famiglia d’oggi” del 1977.
Dal ‘66 riprende la sua attività di insegnante di matematica presso istituti medi e superiori di Milano, attività che abbandonerà solo per raggiunti limiti di età.
Quando cessa l’insegnamento, si dedica alla riflessione sulla lunga esperienza maturata e scrive ancora due testi: “Cronache dell’età avanzata” del 1992 e “Altre cronache dell’età avanzata II” del 1995.
Dedica inoltre molto tempo alla lettura di autori italiani e stranieri. Si trova così nel 2000 a tradurre dall’inglese un libro su San Tommaso Moro, testo che non verrà dato alle stampe ma offerto alla lettura dei famigliari e degli amici. (Titolo originale dell’opera: “St. Thomas’s eve” di Yean Plaidy , Pan Books LTD- 33 Tothill Street, London-1966).
Intanto aumenta il numero dei nipoti e dei pronipoti, di cui sempre Margherita accoglie l’arrivo con grande gioia. Nel tempo che le rimane si dedica anche ad attività artistica, studiando e progettando disegni per vetrate, alcune delle quali realizzate da artigiani.
Margherita si spegne a Milano il 19 gennaio del 2004. È sepolta a Novara nella tomba di famiglia.

 
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