Educare alla matematica, educare con la matematica

(Raffaella Manara. Settembre 2012). La convinzione che la matematica sia un terreno favorevole allo sviluppo della razionalità globale della persona umana, e che, perciò, nessuno debba esserne estromesso, anche se svantaggiato per vari motivi, era ben presente nella sensibilità di CFM. Si vede in modo particolare nel suo interesse verso il  mondo della scuola e le problematiche dell’insegnamento della matematica, in ogni livello di scolarità, dalla Scuola primaria alla Secondaria superiore, e non da ultimo nella formazione professionale.
  Qui tratteggiamo e ricordiamo un’esperienza  cui ha dedicato tempo e lavoro,  lasciando materiali interessanti e  anticipando  nell’impostazione tendenze che sono state poi largamente esplorate e seguite.
Si tratta dunque dell’insegnamento della matematica nei corsi professionali della associazione ANCIFAP di Trieste negli anni  '70, in un’esperienza di cui è stato per anni consulente, accanto all’amico  Professor Giuseppe Farias e a un gruppo di insegnanti volonterosi. 
  Non riprendiamo  qui la storia dell’istruzione professionale in Italia, rimandando a documentazione adeguata (uno, due, tre, quattrocinque, sei). Ricordiamo solo che Il D.P.R. n. 10 del 15 gennaio 1972, emanato subito dopo la creazione delle Regioni, trasferì le competenze ministeriali in materia di “istruzione artigiana e professionale” alle Regioni stesse,  per il solo settore extrascolastico.
   Giuseppe Farias, da tempo interessato appassionatamente  ai vari aspetti dell’istruzione tecnica e professionale, come mostrano  gli interventi della sua lunga collaborazione alla rivista Il Mulino, subito dopo l’entrata in vigore della legge coinvolse l’amico nella nuova avventura, in cui entrambi credevano, vedendone una forte valenza culturale e sociale.
  (Riportiamo a testimonianza di un lungo impegno culturale i primi interventi di G. Farias:
Prospettive nel campo dell'istruzione e della formazione professionale, Il Mulino,  N. 2, marzo-aprile 1971,  pp. 235-244.
Istruzione tecnica e insegnamento scientifico,  Il Mulino,  N. 6, giugno 1965, pp. 608-622).

   Si sa che i  corsi  Ancifap si rivolgono  a giovani (dai 13 ai 16 anni)  che spesso  hanno già avuto un rapporto non felice  con l’istituzione scolastica, e hanno manifestato in generale disinteresse o rifiuto per  i contenuti che essa si propone di trasmettere. Essi sono invece generalmente disposti ad impratichirsi nelle attività lavorative che intraprendono, accettando delle discipline scolastiche solo il “sapere” che tali attività  richiedono.
   L’idea da seguire per gli organizzatori dei corsi di Trieste, fortemente spinta da CFM, era non riservare a questi giovani una formazione di basso livello e di seconda categoria, considerandoli in sostanza incapaci di comprendere la struttura concettuale delle discipline. Bisognava piuttosto rispettare la forma mentis di chi per apprendere ha bisogno del riferimento all’esperienza sensibile e concreta, deve poter “agire” fisicamente e non solo mentalmente, ma non è per questo privo di razionalità o incapace di progredire. Si può insegnare a tutti  della buona matematica, se si scelgono i contenuti fondanti e li si introducono in una modalità adeguata.
  Le motivazioni fondanti del lavoro e la descrizione particolareggiata  dello svolgimento del progetto si trovano  illustrate  a fondo da CFM stesso in
Carlo Felice Manara - Un esperimento didattico: l’insegnamento della Matematica nei centri ANCIFAP. Pedagogia e vita, giugno-luglio 1975, pp. 513-541. 
 
Tutto il materiale del lavoro  fu raccolto e pubblicato nel testo
Carlo Felice Manara,  Matematica. Trieste, Cluet (poi Tipografia  G. Coana), 1980.
Il testo comprende:       
 - schede didattiche per l’insegnante
 - schede didattiche per l’insegnante: esercizi
 - sintesi per l’allievo : azzeramento,  operazioni, grandezze e misure,   
    complementi e algebra, insiemi e logica, strutture.

 

In Archivio si trova il materiale di lavoro riguardante ANCIFAP.

 

Fra tutti, il tema “Grandezze e misure”  è stato particolarmente caro a CFM, che lo ha ripreso in seguito  in vari sviluppi e contesti.  Ad esempio, si possono ricordare:
- il capitolo   “Grandezze e Misure. Problemi logici e didattici” in Per un curricolo continuo di educazione matematica nella scuola dell’obbligo, Quaderni IRSAE Lombardia, Milano, 1986, ripreso successivamente nel 1993, nel  Quaderno n. 30 del Dipartimento di Matematica F. Enriques dell’Università di Milano (Grandezze, Misure, Proporzionalità);
- il capitolo 5 del testo Problemi di didattica della matematica , La Scuola, Brescia, 1989;
- la presentazione pensata per gli Insegnanti di sostegno, in La matematica di base per Insegnanti di sostegno. Milano, senza editore, 1993, pp. 79.

 

 

 
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